E’ tradizione per noi veronesi in questo giorno che segna l’inizio della Quaresima, mangiare di magro proprio polenta e aringa detto in dialetto polenta e renga. C’è chi la prepara con molti giorni di anticipo facendola cuocere in gratella e lasciandola poi rimanere a insaporirsi nell’olio e chi, come me, la prepara in giornata.
Questa volta le aringhe che ho comperato sono aringhe maschio, pare siano da preferirsi. In una casseruola adatta a contenerle, ho messo la quantità d’acqua fredda sufficiente a coprirle e le ho fatte bollire a fuoco medio per pochi minuti . Tolta la pentola dal fuoco, le ho scolate, asciugate con carta cucina ed, appena intiepidite, ho eliminato la testa, aprendole poi sul dorso ho tolto la lisca centrale e tutte le possibili lische laterali ed interne.
In una piccola terrina ho versato dell’olio extravergine di oliva, uno spicchio d’aglio tagliato in quattro e due/tre gocce di limone mescolando un poco con la forchetta, in questa salsina ho adagiato i pezzi d’aringa preparati.
Servita sopra una bella polenta calda è una pietanza che sa di mare e si mangia volentieri.
Â