Alcuni anni fa, in autunno mi recai ai giardinetti con i miei nipotini, lì conobbi una socievole signora sulla sessantina che stava guardando una pianta di Kaki al di là della strada, vi facevano bella mostra i primi frutti maturi; ella mi raccontò ridendo un simpatico aneddoto che le era successo ai tempi della scuola, quand’era dodicenne: la sua insegnante le diede da svolgere a casa, un tema insolito: “Cosa ti suggerisce la pianta di Kaki?” Ella trovandosi in difficoltà a svolgere il tema, il giorno dopo chiese all’insegnante come poter fare il compito ed ebbe la risposta: le disse di mettersi sotto un albero di kaki , di guardarlo con attenzione e scrivere quello che esso le suggeriva. Così fece, lungo la strada che portava a scuola, in un piccolo cortile, piantata in un triangolo di terra c’era una pianta di kaki, sostò lì ad osservarla per un bel po’, facevano mostra tra i rami i bellissimi frutti di colore giallo/arancione, dalla polpa sugosa e dolce, di forma sferica, le foglie lucide di un colore verde intenso, la chioma dell’albero tondeggiante. Scrisse queste cose nel tema ed anche che questa pianta è originaria dall’Asia: Giappone ed Altipiani della Cina.
La conversazione ai giardinetti mi torna alla mente al tempo dei cachi, come il ricordo di quella signora e del suo racconto sulla pianta dei Kaki che insegna ad osservare ciò che ci circonda per accorgersi della natura intorno a noi.